Museo della comunicazione Tibaldo Giancarlo

Grandi cose nascono solo dal cuore

Da una grande passione per il collezionismo nasce il Museo Tibaldo. Una passione coltivata da Giancarlo Tibaldo, che in oltre quarant’anni ha messo insieme un tesoro fatto di oltre 10.000 pezzi perfettamente funzionanti, della storia dei mezzi della comunicazione audio-video-musicale, della scienza e della tecnica.

In tutti questi anni ha raccolto e custodito con cura un patrimonio di portata internazionale, un sicuro vanto per la nostra Regione Veneto, che per esprimere totalmente il suo valore ha la necessità di essere a disposizione della collettività. Possedere qualcosa di speciale acquista un valore diverso se invece di rimanere nascosto in un ambiente privato è reso fruibile al pubblico, in modo che chiunque possa avere la possibilità di conoscere e capire l’evoluzione della comunicazione in oltre 200 anni di storia.

La Storia della comunicazione

Il museo è per definizione il luogo della memoria, lo spazio in cui il passato prende forma, diventa visibile, si può anche toccare. Nel museo la storia si ascolta. E’ voce, suono, musica, sibilo di frequenze, che arrivano da lontano, emesse da apparecchi voluminosi, in stile e materiali che ci parlano di un’epoca che fu e ci riportano a ieri. Nel museo la storia si osserva nelle immagini e negli strumenti di un’epoca che sembra così lontana, ma che ci fa capire come l’evoluzione dei tempi si basi sulla genialità dell’uomo. Il Museo Tibaldo è tutto questo. Un luogo affascinante dove riscoprire la magia della comunicazione.

Biblioteca ed attività didattiche

Libri e musei sono nati entrambi come strumenti per trasmettere un sapere e per ampliare la conoscenza. Il Museo Tibaldo è nato non solo per esporre al pubblico pezzi affascinanti della storia della comunicazione, ma anche per mostrare quel singolare “oggetto” che è il libro, con le sue più segrete sfaccettature e il progressivo divenire nel tempo. Oggi la collezione si compone di oltre diciannovemila volumi, la maggior parte sul tema specifico del patrimonio esposto al Museo della comunicazione e il periodo considerato abbraccia oltre un secolo e mezzo di vita, da metà ottocento in poi. All’interno del Museo sono custoditi inoltre manifesti, locandine, riviste e stampe originali, pellicole di tutte le epoche dal cinema muto alle novità del cinemascope degli anni ’60. Il museo attraverso la biblioteca, ci guida in un viaggio attraverso la memoria, alla scoperta della storia, segreti e tecnologie di un’epoca ormai passata ma così affascinante.

Entrate per scoprire il magico e affascinante mondo della comunicazione audio-video-musicale. Molti sono i settori: gli strumenti musicali quali carillon, pianole, organi, organetti meccanici del Settecento e Ottocento, dal fonografo a cilindro ai grammofoni a disco, la fotografia con i suoi numerosissimi scopritori, il pre-cinema da fine ‘700 con le lanterne magiche, alle prime immagini animate fino alle macchine del cinema degli anni ’60, la radio con gli importanti brevetti di Tesla e Marconi, il telefono di Meucci, gli interfoni, i dittafoni e gli apparecchi per registrare ascoltare e cancellare, la televisione.
E ancora la Ducati con condensatori, radio, proiettori, macchine fotografiche, calcolatrici e rasoi elettrici, Rumi artista che costruì moto uniche al mondo per la loro originalità, l’elettricità applicata alla medicina attraverso l’elettrostatica, l’ottica e la meccanica per la didattica scolastica.
I ragazzi saranno accompagnati per scoprire e capire l’evoluzione della comunicazione in oltre 200 anni di storia.
La visita che sicuramente stupirà i ragazzi, sarà adeguata in base al livello di studio ed è rivolta alle classi quarta/ quinta della scuola primaria e alla scuola secondaria di I e II grado.
Per chi lo desidera, seguirà il “laboratorio” con i relativi esperimenti scientifici sull’elettromagnetismo, sull’elettrostatica, sul funzionamento delle pile e sul Motore Stirling.

Come visitarlo?

La visita è possibile solo tramite prenotazione qualche giorno prima o via telefono o via email, ed attendere conferma. Il Museo Tibaldo si trova a Trissino, in Viale Stazione 44: si tratta comunque della Strada Provinciale n. 246. Per arrivarci prendete la direzione di Valdagno alla rotonda di Montecchio della Strada Regionale 11 che unisce Vicenza e Verona. Se percorrete l’autostrada A4, l’uscita e Montecchio Maggiore.

Per maggiori informazioni e contatti, visitate il sito: www.museotibaldo.it